domenica 4 dicembre 2022

Dubbi

E in questo momento della mia vita sono in un villaggio, da esattamente due settimane. Lontana dalla vita frenetica della quotidianità. Appena passato il temporale, sono seduta sul balcone. Scrivo e ogni tanto mi fermo per guardare in alto. Si vedono le stelle. Nelle grandi città è raro vederle. Intorno a me c'è un silenzio che non sentivo da non ricordo quanto, da sempre forse. C'è la quiete dopo la tempesta, fuori e dentro di me. In questo breve lasso di tempo ho capito che, per ora, non appartengo a nessuna nazione. Anche se per legge non posso esserlo in quanto non ho fatto richiesta, mi sento un’apolide. Ho tre diverse nazionalità ma al momento non mi sento croata, serba o italiana. Sono tutto e niente. Conosco poco la storia della quale faccio parte e di questo mi vergogno. Non mi sono ancora documentata dettagliatamente su ciò che è accaduto nel passato, non ho studiato né letto alcuni libri considerati dei classici a livello internazionale. Vorrei iniziare una personale conoscenza della mia defunta nazione lasciando l'incipit alla letteratura a un uomo molto più saggio di me, il premio Nobel, Ivo Andric. Accettando silenziosamente le condizioni di vita che il vostro nemico vi impone, vivete come vuole lui; in realtà, non vivete ma restate pazientemente in attesa, fino a quando tutta la vostra vita, insieme a ciò che aspettavate, non diventa una infinita attesa, il che significa che avete accettato di essere sottomessi, che è come andare verso la distruzione di se stessi e dei propri discendenti. Per non fare in modo di uccidervi, loro stessi vi hanno contagiato con l'attesa che vi tiene in vita e lentamente uccide. Appassirete e sparirete, come sono appassiti e spariti così tanti antenati e nazioni nell'Impero Ottomano, prima di voi in modo uguale o simile. Non si sono neanche accorti di essere stati spostati dalla strada della verità a un binario morto in cui l'attesa senza fine e l'assenza di una meta la fanno da padrone. Le persone non sentono le loro attese come un peso, neanche come un'umiliazione, perché sono diventate esse stesse un'attesa. Contagiare qualcuno con l'attesa rappresenta il modo più sicuro del suo potere, ossia renderlo immobile e innocuo, completamente e per sempre, e questo inganno dell'attesa è più potente di qualsiasi prigione e più efficace di qualsiasi catena, perché con un po’ di fortuna e ingegno, dalla prigione si può fuggire, dalle catene anche, ma da questo inganno mai e poi mai. Tutto quello che siete e che sapete, siete in grado di fare, è già stato inserito dentro l'ufficio delle attese infinite, senza alcuna speranza di vederle realizzate. Per alcuni il secolo passa e passerà in una dolorosa e inutile attesa, mentre gli altri otterranno tutto ciò che vogliono e quello che hanno sempre sperato di ottenere.

martedì 21 giugno 2022

True Detective

Era una tiepida giornata domenicale. Di fine giungo. No, non sono impazzita. E' vero, In Italia le temperature erano molto alte, per mia fortuna, stavo nel nord Europa. Accompagnata dagli stivali e una giacca autunnale. Mi ricordo che non era una giornata soleggiata, c'erano le nuvole e molta quiete attorno. In compagnia di due amici, siamo usciti per comprare del pesce. In un mercato che non ha nulla da invidiare ai più modaioli di Milano (neanche in merito ai prezzi). Non conoscendo la città mi sono limitata a seguire i miei compagni, che invece, erano del posto. E' buffo il fatto che non amo nessun genere di pubblicità ma negli ultimi dodici mesi ho conosciuto alcune persone che lavorano in questo settore, i cosiddetti, pubblicitari. Parlano un linguaggio a me sconosciuto ma sono molto divertenti. Camminando lungo le strade della città di Goteborg, la mia attenzione è stata catturata da un enorme cartellone pubblicitario. Il motivo? L'immagine di quello che negli ultimi anni è diventato il mio attore preferito, Matthew McConaughey. Infatti, l'unica pubblicità che non mi stancherei mai di guardare (regia di Martin Scorsese), è quella del profumo di Dolce&Gabbana. Ho sempre amato le immagini in bianco e nero. Metteteci anche il mio attore preferito che indossa un elegante abito e con me, cari pubblicitari, avrete fatto centro. Non cambierò mai canale per evitare di guardare lo spot e diventerò una affezionata consumatrice del profumo. In fondo siamo tutti, the one, i numeri uno. A modo nostro, naturalmente.
Tornando alle strade di Goteborg, la carta stampata attaccata ad un palo voleva informare la cittadinanza della presenza di una serie televisiva, True Detective. Matthew, produttore e attore principale. Non avevo mai sentito parlare di questa serie ma mi sono fatta convincere in fretta di vederla dalla amica accanto. Quando le ho chiesto di raccontarmi la trama, mi ha risposto dicendomi che era troppo complicata, di guardarla e non fare domande. Ha anche aggiunto di fermarmi alla prima stagione, la seconda aveva cambiato attori. Ecco, io ho guardato con attenzione entrambe le stagioni e vi posso garantire che fare una sintesi della prima è molto semplice e veloce. Credo che la mia amica, in quel momento non aveva voglia di fare conversazione. Suppongo che nella sua testa pensava alla zuppa di pesce che da lì a breve avrebbe preparato. Essendo in Italia, e questa devo dirla, siamo abituati male con le lingue straniere. Cioè, non siamo proprio abituati a sentirle. Tutto viene sincronizzato. Una volta ho guardato un cartone in tre lingue differenti e vi posso assicurare che togliendo la lingua originale è stata tolta anche la qualità del cartone stesso. E' vero che nel guardare dei film, serie televisive, cartoni, sincronizzati, non avrete il problema di utilizzo del vostro cervello e probabilmente vi godrete di più la storia. Non dovrete guardare in parallelo le immagini e i sottotitoli. Ho provato a guardare True Detective sincronizzato in italiano e poi con i sottotitoli in italiano, lasciando l'originale. Che dire? Due mondi differenti. Per me, non si può guardare un attore così bravo come McConaughey che ha una voce molto particolare, sincronizzato. Si perde l'intensità del prodotto, in questo caso, televisivo. La serie è fatta di otto puntate, ognuna della durata di un'ora. I due detective sono alla ricerca di un serial killer. Questa è la sintesi. L'inizio è brillante e parliamo della sigla (di entrambe le stagioni). Una delle migliori che abbia visto (insieme al Trono di spade). Il contenuto della storia non ha l'originalità in se, è piuttosto banale. Quindi, che cosa ha reso questa serie, una serie di successo? La bravura nella narrazione, profondità dei dialoghi, ottime scelte musicali, un ritmo piacevolmente lento e Matthew McConaughey. Oltre al suo essere molto attraente, è un premio Oscar più che meritato. Vederlo recitare può essere soltanto un piacere. Per quello che riguarda la seconda stagione, che mi hanno sconsigliato di vedere, è come guardare una serie completamente differente. C'è un unico punto in comune tra le due stagioni, la polizia come protagonista. Il cast è davvero notevole, composto da attori validi. Il ritmo è molto più accentuato, tanto che si fa fatica a seguire la storia. I dialoghi sono meno di spessore e avevo quasi rinunciato di arrivare alla ultima e ottava puntata. Fortunatamente, ho cambiato idea. Le ultime due puntate valgono l'intera stagione. Consigliato.