sabato 19 novembre 2016

Contorto

Stiamo passando un periodo particolare dove gli eventi inaspettati si susseguono uno dietro l'altro, da noi ma anche negli altri paesi che comunque influenzano la nostra esistenza. Il titolo che meriterebbe questo articolo sarebbe molto più lungo. Evito questo allungamento per le varie ragioni: la leggibilità e non voglio offendere nessuno. Il mio ultimo post è pre Brexit, il primo episodio in questa serie non televisiva. Ha vinto la democrazia. La maggioranza dei votanti ha deciso di uscire da un conglomerato che per vari motivi considerava non idoneo per il proprio futuro. A molti non è piaciuta. Mi ricordo Severgnini con gli occhi quasi lucidi dalle lacrime sottolineava la stupidità dei contadini inglesi che hanno votato per l'exit. Signore mio, stupidi o no, la maggioranza è la maggioranza e per le leggi di un sistema democratico non vince. Ma noi siamo così. Giuriamo nella sovranità popolare finché questa non va contro le nostre idee. Dopo, al popolo si aggancia l'attributo ignorante.

Quando esprimiamo le preferenze nella nostra vita non sappiamo mai se la nostra scelta sia quella giusta. E non lo sapremo mai. Non è possibile vivere due realtà in parallelo e capire qual è quella più vantaggiosa. Pertanto, una volta presa una strada, vale la pena di percorrerla senza girarsi indietro. Quell'altra è stata comunque persa e non è più praticabile. Dire alla gente che abbia sbagliato non vale niente e non c'è nemmeno un sola prova per sostenere che sia una scelta errata.

Dopo, sono arrivate le elezioni presidenziali Americane. Due candidati impresentabili! Ecco, sto cadendo nella trappola. Esprimo il mio giudizio personale che contrasta con la realtà. Tutti e due sono stati scelti dal popolo nelle primarie. Alla fine il tizio con la ciocca ha vinto lo scontro. Molti protestavano per le strade. La protesta è un diritto ma in questo caso è anche offensivo verso la metà della popolazione che voleva quell'uomo alla guida del paese. Anche in Inghilterra, appena finito lo spoglio si sono messi a raccogliere milioni di firme per chiedere un altro referendum. Tutto ammesso, ma con poco rispetto per i dettami che ci siamo dati.

Entrambe le situazioni possono essere messe sotto il segno del "Cigno nero". Si tratta di un termine coniato da un libanese che ha scritto un libro con lo stesso titolo (consiglio una lettura). Il termine rappresenta un caso difficilmente prevedibile che cambia la storia dell'umanità, oppure la nostra vita. Il libanese spiega come sfruttare questi avvenimenti a livello finanziario. Io ho letto il libro, ho afferrato il concetto e avevo cercato di guadagnare con Forex scommettendo sugli eventi non aspettati. Con la vittoria dell'exit tutto è andato alla grande. La sterlina è scivolata brutalmente e io ho fatto tanti soldi. Grazie a questo evento mi sono fatto una bella vacanza in Grecia, di quelle ricche.

Con la vittoria di Trump è andata diversamente. Si aspettava un tonfo del dollaro ma gli analisti hanno sbagliato tutto e io mi sono fidato di loro. Esplicito qui, che nel libro è stato detto in maniera molto chiara di non fidarsi degli analisti finanziari ed economici. Sono state spese tante parole a proposito della loro incapacità ed incomprensione della vita reale, ma io ho dimenticato quella lezione. Così adesso mi trovo con un posizione Forex aperta e sbagliata, con poca speranza di recuperare. Il dollaro è andato in direzione opposta da quella prevista e desiderata. Pertanto, ho trascorso gli ultimi due giorni a cercare di inventare un modello matematico che mi aiuti almeno a recuperare una parte dell'investimento. Dopo vari tentativi, ho messo a punto una procedura che dà i sui frutti, lentamente. Quello che è importante è che non corro il rischio di rimettere di più rispetto a quello che è già stato compromesso. Mi sono divertito anche di dare un nome a quel mio metodo: "Il doppio gioco".

Da noi si prospetta un altro momento di una certa importanza, ma non di portata dei due sopradescritti. Il famoso referendum. Credo che molti di voi la pensino come me: non c'è la faccio più. Ad ascoltare quelli che votano no e quelli che si agitano per il sì. Tutte le bugie che si dicono. Cambiare la costituzione non cambierà le nostre vite. Ci sono molte altre cose urgenti da fare che non si fanno perché il paese è bloccato. Mi pongo anche la domanda: che senso ha cambiare la costituzione se nemmeno questa attuale la rispettiamo. Ci sono delle violazioni palesi. Mentre la costituzione attuale prevede che la Banca d'Italia sia un organismo pubblico in effetti è un ente privato che sfrutta alla grande il signoreggio per riempire le tasche dei privati con i nostri soldi.

Allora, cosa possiamo fare per difendersi dalla realtà crudele che ci circonda? Provate a consultare ricette dolci per trovare un'idea come addolcirvi la vita. Perché alla fin fine non ci vuole troppo per stare bene. Una fetta di torta, oppure già un bel profumo che si estende per tutta la casa di una crostata, rigenerano in modo positivo il nostro umore.

venerdì 27 maggio 2016

Lui e solo Lui

Per Lui si può dire del tutto e gli si possono appiccicare tante etichette, ma non quella di uno stupido. E ci sono delle prove a proposito. Non puoi essere stupido se occupi la poltrona del capo di governo. E non sei nemmeno stato eletto nel parlamento. Perciò sei molto bravo se sei riuscito alla tua età farti questa carriera ed ottenere questa posizione del potere. E del potere si tratta. Pertanto Lui ha un'altissima capacità di coinvolgere le persone, di convincerle. Qui non per forza si deve trattare di un intelligenza standard (quella misurata con i test i I.Q.) superiore alla media, ma possiede un'intelligenza sociale molto elevata, cioè quella di rapportarsi con gli altri.

Altra sua notevole dote è di prefiggersi gli obbiettivi da raggiungere. E più o meno gli raggiunge. Anche se non ci riesce, riesce comunque a convincere gli altri (e credo anche se stesso) di averli conseguiti. Così si è guadagnato la fama di essere un bugiardo. E in parte questa affermazione trova delle chiare prove, per esempio la mancata promessa di non fare mai il premier se non sarà eletto dal popolo. Ma il numero delle frottole raccontate che gli si possono sbattere nella faccia con le prove evidenti non è molto elevato, non esce fuori dalla media di un politico comune. Il problemino è che racconta una marea delle mezze verità, puntando su un certo fatto e dimenticando di menzionare quell'altro che lo smentisce del tutto. Questo sì che lo fa quotidianamente. E la gente ci casca, da tempo.

E questo potrebbe essere il suo guaio. Fino ad oggi è andato così bene, riuscendo a convincere la gente di credere nelle cose irrazionali, sconfiggendo in modo brutale l'opposizione interna del suo stesso partito, e con pochissimi sforzi (visto che il lavoro maggiore hanno fatto da soli) di eliminare del tutto l'opposizione naturale, quella composta dagli altri partiti. Anzi, ha avuto anche la capacità di attirare una parte dell'opposizione che collabora con Lui fedelmente. Ottenendo tutti questi risultati, non da poco, inizia a sentirsi onnipotente e punta sempre più in alto. Ed ecco che questa sicurezza e onnipotenza gli suggerisce di mettere in palio tutto. Per il referendum sui cambiamenti della costituzione mette in gioco anche se stesso: se perdo, vado a casa.

Lui

Ma si muove anche su tutti i fronti; comitati per il sì, gli accademici che firmano un documento che invita a votare i cambiamenti (gioca sulla loro competenza e in cambio gli darà le consulenze d'oro), i personaggi vari che lo sostengono senza alcun indugio. Tra loro anche la ministro Boschi. Ma sta un po' esagerando? Io direi di sì. Si sta spingendo troppo oltre. Un profilo più basso gli avrebbe garantito una maggior sicurezza della vittoria. Ma a Lui non basta. Non soltanto vuole salire sul piedistallo ma vuole far capire a tutti quanto e grande; vuole essere adorato perché Lui crede che questo se lo meriti.

Ma così mette nel campo qualche incertezza in più. Ci sono tante persone che voteranno no per la convinzione. Adesso a loro si aggregheranno anche tutti quelli incerti, o addirittura favorevoli al referendum, ma che non sopportano più Lui, o non l'hanno mai sopportato. E l'odio è una bella arma, una bella motivazione di andare a votare anche se quella mattina piove e non hai voglia di uscire da casa. Un altro errore che sta commettendo e affidarsi ai cavalieri sbagliati. Qui mi riferisco in primis al ministro Boschi. Lei in pratica ripete le sue stesse parole, con un altro tipo di arroganza, quella appartenente al mondo femminile. Mettendola in prima linea, Lui si prenderà i voti non desiderati almeno da quelli che hanno perso i soldi nelle ultime faccende bancarie. Loro non sopportano il padre della Boschi, pertanto per avere una piccola vendetta usciranno a votare no, insieme con i propri familiari ed amici.

Di questi errori non si accorgi (se non legge il mio post, che è poco probabile) ma come un cane da caccia riesce a sentire da dove viene il pericolo. Un importante gruppo sono gli anziani. Sono numerosi, visto che siamo tra i paesi più vecchi d'Europa, non sono molto benestanti e per questo vanno a votare in massa perché non si possono permettere altri divertimenti. E sono di natura conservatori; non gli piacioni i cambiamenti in quanto hanno paura per il proprio futuro. Si legge tranquillamente un notevole no espresso al referendum. Ma Lui ha capito il pericolo ed ha iniziato il gioco, puntando sempre sul loro conservatorismo. Le notizie prevalenti di ultimi giorni sono che il governo sta lavorando per alzare le pensioni minime e per trovare il modo per i pensionamenti anticipati. La promessa è sufficiente, basta dare un po' di speranza e il pensiero parte in direzione: Lui ci ha promesso le pensioni maggiori e se perde al referendum a se ne va, quello che viene dopo forse non ci da niente.

Io non sono ancora troppo vecchi e voterò un NO, per entrambi i motivi: perché la nuova costituzione sarebbe meno chiara e meno democratica di questa attuale e perché Lui mi sta sul coso, sempre di più.