lunedì 13 dicembre 2021

Magnolia invernale

Sono seduto..., non posso dire dove perché in teoria mi potrebbero licenziare. Siamo in 4 nella stanza e ci troviamo al secondo piano. Su un lato tutta la parete è praticamente una vetrata. Fuori ci sono delle nuvole. Coprono metà del cielo, ma non sono molto dense. A tratti sono grigie, ma ci sono anche spazi dove sono quasi bianche. Movendosi cambia la luce perché il sole si trova per un momento dietro uno strato poco trasparente, mentre pochi minuti e quasi visibile. Ogni tanto nella lontananza si vede anche un fascio composto dai raggi solari. C'è un'atmosfera che si potrebbe anche chiamare surreale e che mi piace tanto. Ma dà la sensazione di trovarmi su un latro pianeta, con un'altra atmosfera, diversa di quella terrestre e già per questo molto affascinante. I colori sono tutti pastelli, morbidi e gentili. È l'ora di pranzo. La strada è affollata. Guardando da sopra tutta questa gente mi viene l'analogia con gli elettroni che si spingono tra di loro in un conduttore di rame. Ma da dove mi vengono queste strane associazioni? Ne subisco continuamente, a casa mentre guardo la TV, o durante il viaggio in treno. Il mio cervello funziona sempre, a dismisura. Spesso cerco di fermare questa attività ma non hop molto successo a proposito. Ho dovuto fare una pausa. Alle 15 e 30 circa ha suonato l'allarme. Si trattava di un'esercitazione per evacuare l'edificio dove lavoro. L'esercizio era stato preannunciato ed è andato tutto in ordine, o quasi. Tutti dovevamo timbrare i badge nel posto stabilito e firmare l'elenco del personale. I numerosi addetti alla sicurezza (2 o 3 per un piano) hanno fatto una rassegna siti web popolari. Scusate, mi è scapata una parola chiave. Ovviamente volevo dire la rassegna del personale presente nel piazzale di emergenza. Quando abbiamo avuto la via libera per tornare ai nostri posti di lavoro, alcuni appena uscivano dallo stabile.
Siamo in Italia e qualcuno si deve sempre distinguere non rispettando le regole. Anche due del mio piano non sono usciti. Tornando in ufficio li ho trovati davanti alla macchina caffè. Stavano là tranquillamente bevendo quella bevanda nera ed amara, chiacchierando sulle partite della Champions dei due giorni precedenti. “Ma ragazzi, non avete sentito l'allarme sonoro e visto la gente uscire?” – ho chiesto, fingendomi ingenuo. Li conosco bene; sono due di quelli che se ne fregano delle regole. “Ma figurati che mi faccio sconvolgere per un'esercitazione” – mi ha risosto quello più anziano. Se in ufficio qualcuno fa qualche cosa che non dovrebbe, quello è il primo a lamentarsi. Guai se gli menzioni il suo comportamento. Secondo me sarebbe in grado anche di aggredire fisicamente qualcuno. Sono arrivato a metà (l'obbiettivo è una pagina A4), ma non ho nemmeno sfiorato il tema che volevo affrontare, quello nel titolo. Davanti all'immobile dove lavoro, avevo già menzionato che si tratta di un grattacielo di 10 piani, c'è la stradina di accesso, esclusivamente pedonale, confinata su entrambi i lati da un prato regolarmente mantenuto. Sul prato al nord, esposto regolarmente alla luce solare, ci sono 6 alberi di magnolia. Ieri mi sono accorto che stanno per fiorire. Si sono formati i boccioli, già abbastanza sviluppati e tra qualche giorno, se il clima continuerà ad essere così mite, probabilmente si apriranno e si vedranno i primi fiori. Dopo, prima o poi arriverà una gelata e rovinerà tutto, oppure no? Se mi ricordo bene, anche l'anno scorso è successa la stessa cosa, i fiori appena nati sono tutti appassiti, ma in primavera il ciclo della natura è stato ripreso regolarmente e tutti noi che lavoriamo qui godevamo di uno spettacolo che è durato per più di 2 mesi. Gli alberi normali non sono ornati così a lungo con i propri fiori, ma la magnolia è un'eccezione. Nei mesi primaverili ci offre un panorama fiabesco, in centro della città, uno angolo della natura circondato dal calcestruzzo, metallo e vetro. Molti sostengono che questi fenomeni sono dovuti ai cambiamenti climatici. Io, fino a poco tempo fa, ero abbastanza scettico su queste teorie, ma ultimamente anche nella mia coscienza è entrata questa possibilità. Cioè, che siamo noi umani che provochiamo questi cambiamenti. La nostra attività frenetica, la produzione delle cose più inutili del mondo, che non servono a niente e che non danno nulla alla nostra esistenza. Ma dall'altra parte ti bombardano con la necessità di aumentare la produzione e i servizi, perché il PIL è troppo basso e la crescita non decolla. Mi chiedo: riusciremo mai a trovare un equilibrio tra questi concetti diametralmente opposti?

venerdì 16 aprile 2021

Barzellette ed altri vizi

Mi piace ridere e divertire altre persone. Ridere fa bene allo spirito, alla mente ed anche al fisico: ridendo attiviamo i polmoni e si esercitano anche i muscoli delle faccia che in questo modo, la faccia, rimane tonica più a lungo e ritarda l'arrivo delle rughe (sono già in una certa età quando ti cominciano venire questi pensierini). Una buona battuta piazzata nel momento giusto, al posto giusto con dei buoni amici è una cosa che mi è piaciuta sempre. E devo dirmi che mi vengono anche spesso un modo spontaneo. Questo è un segno dell'intelligenza, della svegliezza di mente di una persona. In tutti questi anni della mia vita ho ascoltato e ho raccontate tante barzellette e quelle che mi piacciono di più sono quelle molto brevi e quelle che non necessitano gesticolazione.

Ne conosco a centinaia ed i miei amici mi chiedono: "Ma come riesci a ricordarti tutte queste barzellette"? Spesso in una serata ne sento decine e decine, ho le leggo altre tante su Internet, ed è ovvio che non si riescono a memorizzare tutte; tra l'altro molte non se né meritano nemmeno di occupare una parte del mio cervello. Perciò mi concentro su una, due, massimo tre di quelle buone che ho sentito e me le ripeto e così mi rimangono nelle memoria, aggiunte al mio immenso bagaglio umoristico.

Poco tempo fa mi sono imbattuto su un sito con le barzellette che mi è piaciuto molto e così ha avuto l'onore di finire nei miei Preferiti. Le barze sono davvero buone e spiritose e quello che mi piacce molto è il fatto che quasi tutte sono originali, cioè non le avevo sentito o letto prima da qualche altra parte. E non ci sono migliaia, con su alcuni altri siti, di cui una parte enorme è stupida e al massimo può divertire qualche bambino da 5 anni. Poche, direi non più di cento, ma scelte e buone. Un'altra caratteristica del sito che mi piace e l'utilizzo dei caratteri grandi: con l'età le mani diventano troppo corte e gli schermi troppo piccoli. Vi segnalo la pagina con humor nero, un sottogruppo delle barzellette che a me piace tanto: un po' cattivelle ma spaccano. Il sito mette a disposizione dei suoi visitatori anche una mailing lista e promette una barzelletta gratis a settimana. Mi sono iscritto e in quasi venti giorni dall'iscrizione è arrivata una sola, buona ma poca. Speriamo che il webmaster si svegli un po'.

Ci sono anche altri contenuti, ma sembra che l'editore li ha messi la per caso, una volta e mai più. Ci sono le foto buffe, straviste sugli altri siti, una pagina con due giochino d'intelligenza, molto semplici e molto divertenti. Aggiungere qualche altro di questo tipo non sarebbe male. C'è anche una pagina dedicata ai casinò online e anche su tutte le altre pagine ci sono i banner che promuovono giochi d'azzardo ed anche poker. Probabilmente il webmaster cerca di farsi pagare per il tempo speso e le spese di hosting in questo modo. Visto che il sito è dedicato ad una cosa molto diversa, anche se entrambe potrebbero essere definite divertimento, non credo che si fa molti soldi con quelle pubblicità.

giovedì 14 gennaio 2021

Mi sono rassegnato

Vi chiederete, o io mi chiedo a posto vostro, dopo quasi un anno di inattività vuol dire che ho lasciato perdere questo diario? Non lo so. L'entusiasmo iniziale se ne è andato, su questo non c'è alcun dubbio. Prima visitavo i siti, li mettevo tra i preferiti e non soltanto, li catalogavo e addirittura avevo un file in Word per scrivere i brevi commenti sui contenuti e quelli che mi ispiravano di più finivano su queste pagine. Ma ad un certo punto mi sono fatto la domanda sul senso di tutto ciò. Si, all'inizio mi faceva piacere, giocavo da piccolo collezionista, ma in effetti è una perdita di tempo ed anche la rottura di scatole, tutte e tre, come direbbe un mio amico.

Come mai ho cambiato l'idea. Vi racconto tutto. Verso la fine dei mondiali dell'anno scorso ho iniziato il trasloco nel nuovo appartamento che abbiamo comprato. A quei tempi abitavo con mia moglie e mia figlia in un paese 8 km lontano dalla nuova abitazione ed ero in affitto. L' abitazione era mobiliata ed il trasloco si prospettava facile. Dopo aver fatto imbiancare il nuovo alloggio bastava spostare i vestiti, i libri e altre cose personali per quelli 8 chilometri. Faccio tutto da solo, con l'aiuto della moglie, con la mia macchina: ha anche la quinta porta, i sedili dietro sono ribaltabili, pertanto dovrei farlo velocemente. Ma figuriamoci, ci ho messo due week-end a trasportare tutto e mi sembrava che non finirà mai. Roba, roba, roba. Ma quanta c'è ne?

I vestiti vecchi, di tutti e tre che da anni non sono stati usati, i libri antichi, anche quelli dalla scuola superiore di mia moglie, non sfogliati da più di vent'anni, gli apparecchi guasti, ma che potrebbero servire come pezzi di ricambio (penso di aver pensato una cosa di genere guanto gli ho lasciato nella cantina). Tutta roba inutile e inutilizzate, ma gli umani sono come i criceti: immagazzinano tutto avendo paura che un domani potrebbe servire e che senza quella riserva si spenderanno i soldi ed il tempo. Tutto raccolto per anni, semplicemente messo là giù, senz'alcun ordine. Appena trasferito tutto, ho iniziato un altro trasferimento: tutta roba inutile all'isola ecologica del nuovo paese, cioè nella spazzatura, come si diceva una volta. Stupido direte, ma non potevi buttare subito le cose superflue direttamente, senza fare uno spostamento intermedio. Si, io volevo fare così, ma c'era un'opposizione in casa: no, questo no, ci potrebbe servire. Le solite. Ci ho messo più tempo a convincerle di gettare le cose, che per fare l'operazione stessa.

E da allora sono diventato minimalista, alla giapponese. Quest'abito non ho portato da un anno; via nel container per gli abiti usati. Ho 3 per la stagione calda, e 3 per quella fredda. Lo stesso anche con le scarpe. Le 10 camice per l'ufficio sono sufficienti, coprono due settimane e se non sei capace di lavarmi le camice ogni due settimane, via anche tu. Adesso mi sento molto meglio, molto più leggero. Nell'armadio e sullo scafale con i libri riesco trovare facilmente quello che mi serve e c'è anche meno da mantenere in casa: si sa che è un lavoro pesante pulire la polvere dai libri.

Dopo ho iniziato commerciare le valute con Forex trading e con tempo quest'attività è diventata la mia passione. Compro una valuta, dopo vendo un'altra e tutto questo usando anche la leva finanziari. Questa ti permetti di fare dei profitti notevoli, ma incrementa anche le perdite. Sono già da più di 6 anni9 in questo campo e devo dire che me la cavo egregiamente. Ma anche questa è una specie di collezionismo in quanto raccolgo tutte le mie posizioni, cioè le compravendite che effettuo, in un file, in una tabella elettronica e là faccio le statistiche, le medie ponderate ed includo anche i grafici.

All'inizio ero più attento su come investire i soldi. Seguivo regolarmente le notizie dal mondo finanziario e cercavo le anticipazioni sugli eventi politici dei vari paesi, quelli dei quali commerciavo le valute. Un lavoro duro, che richiede molto impegno e dedizione. Con tempo, visto che avevo imparato tanto ed acquisito parecchia esperienza, disperdo meno il tempo, ma le cose ancora vanno bene. Speriamo che continui il trend positivo delle mie compravendite anche nel futuro.