mercoledì 20 giugno 2018

Troppa Roma

All'inizio del mese sono andato a Roma per lavoro; c'era un corso da seguire presso la sede della società per la quale lavoro. Il corso iniziava presto di mattina e pertanto dovevo partire giorno prima e pernottare. Dopo l'arrivo sono andato a cena con due colleghi in un ristorante a pochi passi dall'albergo. Il giorno dopo, era martedì, mi sono annoiato durante il corso. I docenti erano spesso molto noiosi, esponevano con una voce molto monotona e non riuscivano ad attirare il mio interesse. Per una bella parte sonnecchiavo, cercando di non esagerare, perché ad un certo punto iniziava a cadermi la testa e avevo anche paura di iniziare a russare. Tutto sommato è andata bene, incluso anche viaggio; questa volta i treni erano abbastanza puntuali.

Dovevo recarmi di nuovo nella capitale tra due fine settimane. Ci dovevamo trovare con il gruppo con il quale abbiamo fatto un viaggio turistico. In totale eravamo in 9, ma all'incontro mancavano due persone, tra cui la guida che ci ha accompagnati durante il viaggio all'estero. La scusa era il concerto di Paolo Conte che si teneva nelle terme di Caracalla venerdì sera. Così sono uscito prima dall'ufficio e sono partito con l'alta velocità, accompagnato da mia moglie. Verso le 7 di sera ci siamo trovati tutti, abbiamo fatto un drink insieme prima di recarsi al concerto. Le ultimo novità sulle nostre vite (una delle partecipanti nel frattempo ha trovato un nuovo amore), ma prevalentemente si raccontavano delle storie relative alla nostra avventura comune.

Alle 9 eravamo seduti nel stupendo ambiente di Caracalla ed il concerto ha avuto l'inizio. Conte ha 81 anni, ma la sua voce è ancora molto potente e coinvolgente. Abbiamo messo un bel po' di tempo per uscire per la presenza massiccia del pubblico che defluiva molto lentamente. Erano le 11 e noi avevamo ancora voglia di stare insieme. Nel parco che si trova vicino alla nostra sistemazione c'era una banda musicale stile anni 80 che si esibiva. Uno spettacolo perfetto per chiudere la prima giornate del nostro incontro: tutti erano molto contenti ed entusiasti della nostra riunione.

Il giorno dopo, era sabato, abbiamo fatto un piccolo giro nella città, passando accanto all'Altare della patria e siamo finiti al Castel Sant'Angelo. Siamo scesi sulla riva del fiume e visto che il mezzogiorno era passato, abbiamo deciso di fermarsi per una birra. Qui sono riprese le storie del passato, la mostra delle fotografie sui smartphone, tutto in una bella atmosfera, molto rilassata. Verso le due ci siamo spostati in un ristorante per il pranzo. Nella zona centrale i ristoranti sono dedicati prevalentemente ai turisti stranieri e non è facile trovare un posto dove si mangia bene per un prezzo onesto; siamo stati fortunati a proposito. Dopo il caffè visita al Pantheon ed il gruppo ha iniziato a sgretolarsi. La copia sarda doveva tornare a casa lo stesso giorno e dovevano partire per l'aeroporto. Dopo i baci ed abbraccio molto calorosi siamo rimasti in 5. La giornata era molto calda ed iniziavamo a sentire la stanchezza. Si è deciso di tornare nel hotel e riposare due ore prima dell'uscita serale. Sono riuscito a vedere anche la mia prima partita dei Mondiali, quasi intera.

Abbiamo deciso di andare a Trastevere e di trovare qualche locale carino per cenare e trascorrere la serata. Una passante, alla quale ci siamo rivolti per un aiuto, ci ha indicato l'autobus 81 che ci portava alla destinazione desiderata. Qui inizia quel troppo riportato nel titolo. Abbiamo aspettato 50 minuti ma l'autobus non si è presentato. A piedi abbiamo raggiunto Colosseo dove siamo riusciti a trovare un taxi che ci poteva portare tutti e 5. Dopo 5 minuti siamo entrati in una strada che ci doveva portare alla nostra metà, ma la stessa è stata bloccata dalla polizia. Ci hanno spiegato che c'è mini maratona di Roma e che qui non si può passare. L'autista ha provato altre due direzioni, ma era tutto bloccato e le code crescevano a dismisura. Dopo un'ora abbiamo lasciato il taxi e i nostri 30 euro senza aver raggiunto il posto desiderato. Abbiamo scelto un ristorante vicino dove abbiamo cenato. Cibo era buono, ma non a tutti hanno portato il piatto ordinato. Due hanno avuto la carbonara al posto dei bucatini alla vaccinara. Non si trattava di un errore, ma il nostro cameriere ha deciso di mostrarci che non sappiamo niente di cibo, come ha dichiarato lui stesso. Credo che una cosa di genere, che tu ordini una cosa e cameriere decide di portarti un'altra, può capitare soltanto a Roma. Siamo tornati nell'albergo a piedi (le strade sembravano ancora bloccate), stanchissimi.

Domenica mattina ci ha lasciato la ragazza di Marche che doveva tornare a casa prima. Siamo rimasti in 4 ed abbiamo trascorso metà della giornata ad Ostia. Gli amici si sono fatti anche il bagno mentre mia moglie ed io ci siamo fermati in un bar, sotto un ombrellone a godersi l'atmosfera estiva della spiaggia (non avevamo i costumi da bagno). Il ritorno è andato bene; meno male visto che sabato abbiamo già dato.

Lunedì sono andato in ufficio sempre con una valigia: c'era una dimostrazione a Roma alla quale dovevo essere presente martedì, e così, dopo meno di 24 ore mi sono recato ancora là. La serata è passata pi8acevolmente in compagnia dei colleghi. Il giorno dopo abbiamo assistito ad una dimostrazione sulla sicurezza stradale che era molto interessante. Dall'ufficio abbiamo preso il metro per la stazione Termini, mezz'ora prima di partenza del nostro treno. Il metro ci mette meno di 15 minuti, perciò avevamo anche un buon margine. Almeno pensavamo così. Il treno della metropolitana arriva dopo insoliti 10 minuti di attesa, visto che siamo nell'ora di punta. Si sente avviso che si viaggio con forte rallentamento per guasto di un mezzo. Auguri! Oltre 50 minuti nel vagone pieno senza aria condizionata. Abbiamo subito capito che il nostro treno per Milano partirà senza noi. Perdevamo anche quello dopo se non era in ritardi di 15 minuti; a volte ci vuole un po' di fortuna. Sette giorni a Roma con problemi di spostamento e camerier improponibili. Semplicemente troppo.