martedì 4 luglio 2017

Bologna

Due torriQuesto cambiamento di direzione in qualche modo era già annunciato. Risfogliando i miei precedenti testi. Avevo inserito delle immagini scattate in alcuni viaggi con lo scopo di arricchire il contenuto e farlo più piacevole da un punto di vista visivo. Adesso è arrivato il momento della svolta; il primo volume turistico. L'ho appena finito ieri e così la memoria è fresca, fresca. Il 2 Giugno è festivo e cadeva venerdì. Tre giorni in una città come Bologna sono sufficienti, non soltanto per visitarla bene, ma anche per assaggiarla, per sentire l'atmosfera del posto. Ero alla stazione ferroviaria alle 11 di mattina. Breve percorso fino all'albergo, a cento metri dalle Due torri. Chi conosce la città saprà che il termine breve forse non è il più adeguato in quanto si tratta di una buona mezz'oretta. Trascinandosi dietro un trolley. Ma quando sono in vacanza per me è tutto facile e piacevole e lungo la strada c'erano già tante cose da vedere.



L'albergo era a due passi dalle due torri. Uno a quattro stelle in un antico palazzo. Anche i mobili delle stanze sono in questo stile che io non gradisco affatto. Ma il problema è un altro: a mia moglie non piace la vista. Dalla finestra si vede la facciata dell'edificio di fronte, a circa 3 metri di distanza. Lei scende giù alla reception e chiede un'altra stanza. In 10 minuti è fatta. La vista è giusta, ma la stanza è molto più piccola rispetto a quella iniziale. Io sono disperato. Lei si lamenta, aveva chiesto una stanza de lux, e questa non può esserci tale perché troppo piccola. Non mi sono spacchettato aspettando di cambiare di nuovo, ma questa volta si ferma alle chiacchiere. Meno male!

Roxy Bar


Finalmente siamo per le strade di Bologna. E' ora di pranzo. Lei ha scelto, come al solito, un posticino particolare. Si trova fuori centro, ma riusciamo ad arrivarci usando la cartina che abbiamo recuperato in albergo, senza aiuto dei mezzi tecnologici. Il numero civico 69 è davanti a noi. Una saracinesca abbassata, sembra da tanto tempo. Un passante ci informa che è stato chiuso 4 anni fa. Il libro che la mia cara utilizza, di Touring Club, è vecchio più di dieci anni. Pazienza! In zona ci sono tanti posti per ristoro e alla fine abbiamo mangiato bene. Si inizia visitare le chiese, le cattedrale e le basiliche. Ne ho viste tante nella mia vita e mi sembrano tutte uguali. Se non è proprio strabella, non attira la mia attenzione. Ma la passeggiate per le vie e viuzze mi piace. Mai visto così tanti portici in vita mia. Tutto stile medioevale, diverso da molte altre città italiane. Un posto riconoscibile ad occhi chiusi (esagerando un pochino). Per sabato e domenica è previsto un peggioramento del tempo. Chi se ne frega; è tutto coperto qui.

Salita San Luca


La cena in un ristorante tipico bolognese assaggiando i piatti tradizionali. Tutto ottimo e il personale molto cortese e simpatico. Quasi lasciavo la mancia, ma quando ho visto il coperto di 6 euro su un conto di 50 mi è passata la generosità. Un giro in centro, condividendolo con moltissima gente. Tanta vivacità, sorrisi, qualche canzone. Per finire la giornata avevo un punto fisso: farmi un whiskey in Roxy bar. Un posticino molto moderno, lontano da quello che uno si immaginerebbe ascoltando la canzone di Vasco. Ma il drink era buono ed anche camerieri erano di buon umore e così ci siamo scambiati due battute.

Tetti di Bologna


Domani mattina alle nove eravamo diretti vero il santuario Madonna di san Luca. Tutto a piedi, circa 6 chilometri, passando per il porticato più lungo al mondo che segue la Via Saragozza. Ultimi 2 chilometri nella salita porticata, dedicata ai pedoni e pellegrini, in salita. Faceva abbastanza caldo e così abbiamo messo circa 90 minuti per percorrere il tragitto. In cima si trova il santuario. Ci siamo arrampicati sul terrazzo panoramico  per goderci un ambia vista a 180 gradi. Dicono che durante le giornate limpide (nostra non era proprio così; era presente una leggere foschia) si vede anche il mare. La discesa è andata più velocemente e tornando in dietro con la stessa strada ci siamo fermati al palazzo Alberghetti per vedere la mostra di Mirò.

L'arte di pittura non è il mio forte. Alcuni autori mi piacciono, così visivamente, altri meno. Mirò rientra nella categoria di quelli che non mi incantano, anzi. Era un autore molto produttivo; ha creato migliaia di quadri. Guardandoli chiedevo a me stesso: perché? Avevo l'audio guida che raccontava i suoi quadri ma anche la sua vita e la sua filosofia. Ad un certo periodo della sua carriera ha dichiarato che il suo scopo è distruggere la pittura. Se il traguardo era davvero questo, è riuscito perfettamente.

Mostra di Mirò


Ero fisicamente stanco dalla camminata  e psicologicamente distrutto dalle macchie di sopra descritto artista. Meno male che era ora di pranzo. Un taglierino con i fantastici prodotti emiliani e dopo dritto alla camera per un riposo. Mia moglie era ancora più stanca con me. E la dormitina non ha aiutato molto. Nel pomeriggio gironzolavamo senza uno scopo. Lei era distrutta e la serata che si avvicinava era compromessa. Mi è venuta una delle mie idee creative: andiamo al cinema. Non in uno qualunque ma nella Cineteca di Bologna. Un quarto d'ora e con l'ultimo sforzo siamo riusciti ad arrivare (almeno lei). Si è comprata anche due banane perché, come diceva lei, le mancava il potassio. Alle otto precise siamo entrati nella sala dove iniziava Manhattan di Woody Allen. Un bellissimo film che ho visto tanto tempo fa e che ho rivisto con tanta gioia. Ci siamo ripresi e dopo quest'esperienza veramente artistica (al contrario della mostra) abbiamo fatto una cena leggere.

Ultimo giorno avevamo a disposizione parecchio tempo: il treno partiva alle 5 di pomeriggio. Si siamo dedicati alla zona universitaria visitando anche tre musei universitari. Quello della geologia era molto bello con numerosissime pietre e minerali esposti. Il secondo, biologico e antropologico, ci ha lasciato una bellissima impressione. Molto ampio, con tanto materiale didattico che permette al visitatore di rinfrescare ed  allargare le proprie vedute sull'evoluzione umana. Ed entrambi erano gratis. Il terzo, situato nel palazzo Poggi ci è piaciuto un po' meno. La parte migliore erano le stanze del palazzo stesso. Meno divertimento, ma questa volta a costo di 5 euro a persona. Mentre stavamo dentro fuori ha piovuto. Non c'è ne siamo nemmeno accorti. All'uscita le strada era parecchio bagnata ma già splendeva il sole. Le minace dei temporali, ampliamente diffuse dai media, si sono rivelate sbagliate. Meno male, direi. Dopo il pranzo, una bella porzione di lasagne, dritto alla stazione. Il treno è arrivato in orario.

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