martedì 4 agosto 2020

Gente mascherata

Oggi è 4 agosto. Finalmente un riposo. Sì, è martedì, ma non mi sono stancato dal lavoro (tra l'altro lavoro da casa e lo trovo abbastanza comodo), ma degli eventi italiani, e dalle notizie legate a certe faccende. Oggi la giornata è fredda, ma nell'aria si senta l'atmosfera di miglioramento. La temperatura comincia ad aumentare. Stamattina, la prima lettura mi faceva vedere 15 gradi e adesso siamo già a 24. Nell'appartamento, che accumula il calore, sono a 26 e mezzo; piacevole. Ho sbirciato qualche telegiornale e parlano ancora del ponte di Genova, augurato ieri. Seguivo lo spettacolo ed ecco le mie annotazioni (le facevo in diretta, mentre osservavo lo schermo).

Non ho guardato dall'inizio, ma... E' arrivato il presidente del consiglio e gli hanno regalato una nuova mascherina. Ha tolto quella vecchia, con la quale è arrivato (tra l'altro bruttissima, nera) e ha messo la nuova che ha ricevuto in regalo; ammetto che è molto più bella, bianca, cha da la sensazione di pulito. La cosa che mi ha colpito di più è la confezione della stessa, che valeva più dell'oggetto che conteneva. Vedo tanta gente. Dicono che sono circa 500 invitati. Vedo la ministra delle infrastrutture, anche quello vecchio, casinista, che lavorava 24 ore al giorno. Dopo, quella sera, era ospite in una trasmissione su La 7, e si ha preso sfacciatamente il merito di tutto. C'è anche il sindaco di Genova, il Governatore della Liguria. Non poteva mancare il ministro degli esteri: non si capisce cosa ha da fare il ponte con l'estero, ma è importante essere presente e farsi vedere. Il presidente della Repubblica è arrivato con qualche minuto di ritardo: gli piace farsi aspettare. Nemmeno lui è quello che era una volta.

C'era anche un vescovo o cardinale, non me ne intendo (dopo si è chiarito che è l'arcivescovo di Genova). Dalle fonti affidabili ho saputo che, quando ha visto la rappresentanza politica, ha detto: “che Dio ci salvi, se può”. Dio, guardando da sopra, gli ha risposto che per la celebrazione ha creato l'arcobaleno, ma che non riesce a fare niente con le persone presenti, quelle negli abiti. Ha detto che in questo caso il suo oppositore ha vinto. Sempre dalle fonti riservate, ho saputo che si tratta di molte anime vendute. Il nome del ponte nuovo è San Giorgio. L'uomo santo presente alla cerimonia lo ha anche benedetto. Stiamo parlando delle nuove tecnologie, dell'intelligenza artificiale, della globalizzazione, del digitalizzazione del paese e ancora crediamo in Babbo Natale. Forse significa che ci sono dei problemi con le cose elencate all'inizio e siamo tutti noi del vecchio stampo. Una tizia, non so chi è perché era mascherata, aveva la mascherina nera con due lettere stampate: CC. Ho riflettuto a lungo cosa volevano dire queste due lettere e la mia conclusione finale è che sta per “con cavolo”. Se qualcuno vuole sostituire l'ultima parola con quella più popolare e più usata, è libero di farlo.
Un po' di luce puoi vedere soltanto dal balcone
La rinascita dell'Italia, tuona il presidente del consiglio e aggiunge anche che qui si tratta del genio italiano: forse, ma lui alla categoria non appartiene, sicuramente. Il suo discorso è pieno di pronomi personali: io e noi. Sempre a caccia dei consensi, non poteva non dire che siamo i migliori del mondo, in tutto. Molti ricordavano che lo stesso giorno, 500 anni fa, Colombo è partito per scoprire l'America. Una pura coincidenza, la stessa data? Mica tanto, è una cosa simbolica di un ottimo auspico. Siamo fatti cosi, siamo i migliori. Perché tutti portano le maschere? Si vergognano della loro presenza. Forse meglio dire, della loro esistenza. Conosco una che ha detto che bisognerebbe vietarli di riprodursi.

Il giorno prima era 2 agosto, l'anniversario della strage di Bologna. Ve lo dico di più: era anche il mio compleanno. Non faccio il collegamento tra queste due cose, perché non sono creativo, almeno in quel senso. Anche là si sono fatti vedere tutti. Il presidente della Repubblica, il presidente del consiglio e la presidentessa del Senato (scusate se governo scrivo con la minuscola, ma con tutti i sforzi, proprio non riesco a cambiare l'abitudine). La strage di Bologna: si parla sempre della gente mascherata, cioè non si sa che è stato (cantando): forse quelli della mala, forse la loggia massonica. Si sono sforzati tutti a dire che occorre finalmente fare la luce su quel episodio buoi delle nostra storia. Parlavano anche in modo esplicito che bisogna togliere il segreto dai documenti delle Stato. Ma chi è che deve farlo? Ci sono 3 cariche più importanti dello Stato che chiedono la verità, ma non fanno niente per agevolare l'emersione della stessa. Perché?

Quasi dimenticavo Ustica, di poche settimane fa. Sì vede che le catastrofi, qui da noi, in Italia, preferiscono il caldo per presentarsi. Tutta roba estiva. Anche in questo caso sono sicuro che la verità si conosce, ma non si vuole farla uscire in superficie. Così ogni anno la stessa storia e così andiamo avanti da decenni. Le istituzioni sperano nella dimenticanza collettiva. I parenti delle vittime prima o puoi spariranno dalla faccia delle terra, per leggi naturali. I segreti, rimarranno i segreti, perché qualcuno lo vuole. La cosa interessante è che questo si protrae nel tempo. Non importa chi governa, che è seduto sulla poltrona del presidente della Repubblica, ma le bocce rimangono sempre cucite. Poveri noi.

Nessun commento:

Posta un commento