giovedì 2 gennaio 2014

Torsione composta

Ho aspettato l’arrivo del nuovo blocco di 365 giorni, che nei vocabolari si trova sotto la voce anno, con mia moglie ed altri 3 conoscenti. Troppo cibo, ma con il bere sono andato modestamente, anche per la scarsa qualità delle bevande messe sul tavolo: gli spumanti, dell’aperitivo e del brindisi, erano pessimi di gusto e troppo dolci e del primo ho lasciato mezzo bicchiere. Per quanto riguarda quello secondo l’ho finito per la scaramanzia, se no si rischiava di avere il blocco sfortunato, almeno così dice il nostro popolo. Meno male il grappino finale era ottimo così non sono tornato a casa del tuto sobrio; anche questo porterebbe male. Tutta la sera la TV accesa; ma come si può fare?

Per il resto abbiamo giocato a gioco visuale, dove devi disegnare il temine che ti capita sulla scheda e i compagni delle tua squadra devono indovinare di cosa si tratta. Sono un pessimo disegnatore ma ho scoperto che sono dotato per questo gioco più degli altri. E' molto difficile raffigurare un azione, per esempio, ed il modo giusto è di andare lentamente verso lo scopo, riportando tutta la scenografia che rappresenta il verbo finale. La mia banda voleva festeggiare la vittoria con lo champagne rimasto, ma io ho preferito un sorso di vino normale. La mattina si avvicinava e ad un certo punto la tipa, rivolgendosi al suo compagno ha detto: amore, andiamo a letto, forse gli ospiti andrebbero a casa.

Siamo tornati a casa nostra e prima di sdraiarmi mi sono collegato via Skype con una famiglia di New York e ci siamo fatti gli auguri. Loro erano ancora in attesa per entra in una nuova epoca. Ho posato i piedi nelle pantofole prima di mezzogiorno, preso il mio caffè e fumato la prima sigaretta. La voglia di intraprendere qualsiasi azione era pari a zero. Cosa si fa nei tali momenti? Si collega con la rete mondiale e si vacilla tra qui e là. Dopo qualche posto che non attirava la mia attenzione sono approdato su blog distorto che mi ha acceso i miei circuiti celebrali. I giornali personali densamente diffusi sono in fatti il modo di autodifesa contro la quotidianità. La gente scrive, nessuno legge, ma si sentono comunque meglio perché l'espulsione delle negatività, di quello che preme la nostra anima, è risolutamente salutare.

Conoscendo la causa siamo già a metà della risoluzione, ma esprimerla e condividerla mettendola su un server significa una guarigione certa. Il concetto è già stato scoperto dal tipo chiamato Freud ed applicato dai numerosi seguaci che svuotano le tasche dei propri pazienti. Perciò meglio trovare un hosting gratuito e scrivere delle idiozie che andare dal dottore e pagare per un risultato incerto. Ecco il pensiero che mi ha provocato il blog indicato nel precedente paragrafo. Per questo si merita la recensione, non ovviamente per il contenuto molto scarso come quantità, di sole due pagine. Sembra uno dei soliti progetti abbandonati: si parte con molta voglia ed entusiasmo, ma passato il primo periodo l'ardore inizia a sbiadire ed alla fine sparisce. L'opera rimane con le sole fondamenta, accennando soltanto come doveva essere l'intero edificio finalizzato.

Il primo posto, quello più in basso, è spiritoso e liberatorio: racconto di un abituale viaggio in macchina con la moglie che mette il proprio zampino in tutte le cose. Mi sono fatto anche due risate perché non soltanto che il tema è azzeccato bene in quanto immortale, ma la scrittura è fluida e piacevole. Se si continuava così ci si arrivava lontano. La successivo prestazione rientra nel tema affrontato sopra, cioè di automedicazione psicologica. Soliti discorsi sui nostri politici e loro caratteristiche poco piacevoli. Il web è pieno di questi discorsi critici e poco produttivi. Speriamo che l'autore riprende la strada precedente e continui a divertirci con la satira ed umorismo. Come la vedo io, per adesso è l'unica salvezza per le nostre anime finché qualcuno non decida to estrare la mano fuori dalle nostre tasche (ecco, anche io non sono riuscito a trattenermi).

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